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Trento, 15 novembre 2005
PROMUOVERE LA SPELEOLOGIA IN TRENTINO E FAVORIRE LA NASCITA DEL PARCO CARSICO
Proposta di mozione presentata da Roberto Bombarda
consigliere provinciale dei Verdi e Democratici per L’Ulivo

La speleologia, termine coniato nel 1890 dal francese E.Riviere, è “la scienza delle grotte e dei fenomeni carsici, cioè dei presupposti, delle regolarità e delle influenze di tutti i tipi, che hanno come effetto l’origine e lo sviluppo di questi fenomeni”.

La speleologia si sviluppa in Trentino sul finire dell’Ottocento, per merito di alcuni esploratori associati alla SAT e di alcuni celebri naturalisti e geografi, tra i quali Cesare Battisti e Giovanni Battista Trener. Nel primo dopoguerra si formano i primi gruppi speleologici, tutti affiliati alla SAT e coordinati dal Comitato scientifico dell’Associazione, che opera in stretto contatto con il Museo di storia naturale della Venezia Tridentina. Questi primi gruppi col tempo si sciolgono e ne vengono rifondati altri, sino ad arrivare alla situazione attuale che vede operare 7 gruppi in Trentino (ai quali aderiscono circa 200 speleologi) e 2 in Alto Adige. Essi collaborano alla realizzazione e aggiornamento del Catasto Speleologico VT Trentino-Alto Adige, gestiscono corsi di introduzione alla speleologia sotto l’egida della Scuola nazionale di speleologia CAI e condotti localmente dagli Istruttori nazionali di speleologia (INS) e dagli Istruttori di speleologia (IS). I gruppi e la Commissione speleologica SAT organizzano anche corsi di perfezionamento tecnico e scientifico, serate didattiche rivolte ad un più ampio pubblico, accompagnamenti in grotta per gruppi di vario genere. A partire dagli anni settanta sono stati organizzati anche alcuni convegni regionali di speleologia, nell’ottobre 2005 si è tenuto il XIII convegno a Villazzano.

In Trentino, a differenza di gran parte delle altre regioni italiane, non esiste una Federazione dei gruppi grotte. Il contesto trentino vede una capillare diffusione della SAT, ne consegue che anche la speleologia si sia sempre appoggiata alla Società degli Alpinisti Tridentini. La SAT opera quindi come una sorta di Federazione riunendo attorno alla sua Commissione speleologica i 7 gruppi grotte tuttora operanti in provincia.

La Provincia autonoma di Trento dovrebbe incoraggiare gli studi speleologici anche mediante finanziamenti e risorse tecniche per la realizzazione di corsi di introduzione alla speleologia, di approfondimento tecnico-scientifico, incontri divulgativi e scientifici, conferenze e pubblicazioni che abbiano come fine la diffusione, il progresso e la sicurezza dell’attività speleologica.

Allo scopo di divulgare la conoscenza del patrimonio carsico trentino si potrebbe pure promuovere la realizzazione di un “Parco carsico” dotato di un percorso naturalistico guidato in grado di permettere l’osservazione dei principali fenomeni carsici superficiali e profondi. L’area individuata come adatta a tale scopo è quella del Lago di Lamar-Lago di Terlago.

L’area compresa tra la località Vela a sud e Zambana vecchia a nord, delimitata ad est dal corso del fiume Adige e ad ovest dalla Paganella è stata oggetto di una notevole antropizzazione che ne ha determinato spesso il degrado (discarica di Ischia Podetti). Il futuro di questa area è soggetto a progetti di notevole impatto che potrebbero favorirne ulteriormente il degrado.

Nonostante tutto l’area conserva numerosi motivi di interesse naturalistico (es. il Biotopo provinciale Stagni della Vela) determinati soprattutto dalla vicinanza del fiume, dalla presenza di bacini lacustri (altro biotopo a Terlago) e dalla presenza di numerosi fenomeni carsici di superficie e profondi.

Negli anni ottanta la zona era stata oggetto di interesse al fine della salvaguardia ambientale con il pregevole progetto denominato “Velaverde” promosso dalla Società di Scienze Naturali del Trentino e dalle scuole cittadine. Il progetto individuava l’area della Vela quale zona naturalistica ad alto valore didattico.

Alla luce di tali considerazioni la Commissione speleologica della Società Alpinisti Tridentini ha proposto di riqualificare la zona realizzando un “Parco carsico didattico”.

L’area è di facile accesso in quanto in prossimità della città di Trento e di altri luoghi abitati (Terlago e Zambana-Lavis in particolare), inoltre è servita da una fitta rete di strade secondarie e da alcuni sentieri SAT (611, 627, 681, 682 e il 624, o Sentiero San Vili). La viabilità favorisce l’accesso e la bassa quota ne permette la frequentazione durante tutto l’arco dell’anno.

Il progetto potrebbe essere realizzato a basso costo utilizzando la già esistente rete sentieristica della SAT, allestendo alcuni discreti pannelli esplicativi, una guida escursionistico-naturalistica con cartografia illustrante le specificità naturalistiche dell’area e la realizzazione di eventuali infrastrutture di bassissimo impatto ambientale per favorire l’accesso ai disabili.

Si potrebbero realizzare dei punti informativi con segnaletica riassuntiva ed eventualmente distribuzione automatizzata di cartografia e guide a La Vela, Terlago, Lago di Lamar e Zambana Vecchia.

Non sono previste particolari restrizioni, se non la vigilanza da parte dei competenti organi sulla tutela e conservazione dei geositi presenti, sulla fauna e vegetazione, la bonifica della zona della cava a nord del Lago di Terlago e la limitazione del traffico automobilistico in direzione Lago di Lamar. Sarebbe poi auspicabile che l’area trovasse un collegamento con il futuro Museo della scienza di Trento, dove potrebbe venire allestito uno spazio da dedicare ai fenomeni carsici, utilizzando il prezioso materiale conservato presso il Museo Tridentino di Scienze Naturali (es.: scheletro completo di Ursus spelaeus, esemplari tassidermici di chirotteri, minerali ecc.) e la preparazione di alcuni suoi collaboratori in materia di fenomeni carsici.

Auspicabile sarebbe un coordinamento tra Museo Tridentino di Scienze Naturali e Società degli Alpinisti Tridentini che, con i suoi sette Gruppi grotte, il Catasto cavità naturali e quello delle cavità artificiali, rappresenta il naturale riferimento della speleologia nella nostra terra. La collaborazione con la SAT potrebbe scaturire inoltre nell’impegno da parte dei Gruppi grotte nell’accompagnamento in visite guidate nelle principali cavità carsiche della zona.

Infine va segnalata l’iniziativa proposta già da alcuni anni dell’Acquario di Trento, attivo con numerose scolaresche al fine di promuovere la conoscenza del bacino del Fiume Adige, con visite guidate e mostre. Un collegamento con questa struttura è auspicabile dato che il confine orientale del parco carsico è interamente delimitato dall’Adige.

Il target di riferimento del progetto è costituito soprattutto da giovani in età scolare: dalla scuola materna sino alle medie superiori, ma naturalmente il parco carsico si rivolge a tutta la popolazione e potenzialmente potrebbe costituire un’offerta appetibile ai turisti in visita alla città e desiderosi di conoscere gli aspetti naturalistici del suo circondario. Un’offerta basata su un approccio morbido con l’ambiente naturale rappresenterebbe una credibile credenziale ad una città che si vanta di essere stata insignita del titolo di “Città alpina dell’anno”.

Il progetto di riqualificazione intende da un lato sensibilizzare e portare a conoscenza dei fenomeni carsici e della loro importanza quali serbatoi d’acqua naturali, dall’altro vuole costituire un tentativo di promozione di turismo compatibile con l’ambiente.

Ciò premesso

il Consiglio provinciale impegna la Giunta provinciale

1. a promuovere, sostenere e valorizzare l’attività speleologica, anche in collaborazione con la Commissione speleologica, i Gruppi grotte della SAT ed il Museo Tridentino di Scienze Naturali;

2. a promuovere l’istituzione di un Parco carsico didattico nell’area di Terlago-Lamar, coinvolgendo nella progettazione, nella realizzazione e nella gestione gli stessi soggetti e le altre istituzioni civili e scientifiche interessate.

Cons. prov. Roberto Bombarda

 

     

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